Nel 1739 nasce Bortolo Nardini a Segonzano in provincia di Trento, nella val di Cembra, paese dall’antica tradizione enologica. Pratica assai diffusa quella di distillare le vinacce per trarne una fonte di reddito e di sostentamento. All’epoca i distillatori si spostavano di casa in casa, con un alambicco mobile, per distillare conto terzi. Bortolo Nardini, intrapreso questo mestiere, si spinse fino a Bassano del Grappa.

Con una precisa visione e con la tenace volontà di trasformarla in realtà, acquista l’Osteria al Ponte, oggi Grapperia Nardini, per produrre grappa con un alambicco in pianta stabile e rivenderla. Per la prima volta non era più il distillatore, con il suo alambicco mobile, a recarsi dai contadini per distillare ma i contadini stessi a conferirgli le vinacce. La Distilleria Nardini da quel lontano 1779, la prima e radicale svolta aziendale si è avuta circa un secolo dopo, nella metà del XIX secolo. Anni in qui il tradizionale metodo di distillazione a fuoco diretto venne sostituito con gli alambicchi in rame a vapore a ciclo discontinuo. Intuizione fondamentale, importante per la gestione della temperatura e per ottenere costanti ed elevati standard qualitativi di prodotto. Successivamente, con l’introduzione del metodo di doppia rettifica, la purezza delle Grappe Nardini è divenuta addirittura superiore. Tutto questo ha fatto la fama della distilleria Nardini, produttrice di Grappe, Acqueviti, liquori e distillati.